sabato 27 marzo 2021

IL VACCINO E' SICURO. LO DICE L'EMA di Rino Tartaglino

Da quando è iniziata la storia del coronavirus arrivato dalla Cina, l’aspetto sanitario si è subito intrecciato con gli interessi politici dei governanti e gli interessi economici delle imprese farmaceutiche. I governanti con tutta una serie di informazioni ripetitive hanno suscitato il panico tra i cittadini obbligandoli a tutta una serie di restrizioni con la promessa salvifica del vaccino come unica fonte di salvezza. Quando alcuni dottori hanno proposto delle cure efficaci da applicare a pazienti da casa, il ministero della Salute non si è attivato per far applicare queste terapie che avrebbero potuto evitare il ricovero ospedaliero. Il discorso è semplice si puntava tutto sul vaccino. Le imprese farmaceutiche hanno affrettato il loro lavoro per produrre i vaccini prima che il virus cessasse di essere operante. Intanto, gli Stati hanno stipulato contratti per prourarsi le dosi da somministrare ai propri cittadini. Per gli Stati aderenti all’Unione europea a provvedere agli acquisti è stata questa istituzione con vari contratti con molte clausole segretate, probabilmente per esentare le imprese farmaceutiche da ogni responsabilità. Le consegne sono un po’ ritardate ma prima o poi i vaccini arriveranno. Adesso il problema è obbligare la gente a vaccinarsi. Quindi, si cerca di imporre l’obbligo e magari un patentino che permette ai possessori di andare ovunque mentre ai non vaccinati, tutta una serie di restrizioni. Poi alcuni giorni fa alcuni Stati e poi la Germania bloccano le vaccinazioni col siero di AstraZeneca avendo riscontrato casi di trombosi a seguito della iniezione con quel prodotto. La sospensione era stata decisa in 13 paesi dell’Unione Europea tra i quali anche l’Italia. Dopo tre giorni l’EMA (l’Agenzia Europea del Farmaco) dà il via libera al vaccino anti-Covid Astrazeneca dopo il fermo cautelativo. «Il vaccino non è legato a rischio trombosi», ha perciò detto sicura la direttrice dell’EMA Emer Cooke. Addirittura i casi di trombosi registrati dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca, in proporzione «sono inferiori» a quelli registrati tra la popolazione non vaccinata. Stessa posizione espressa dalla casa farmaceutica: a noi – dicono - sono arrivate segnalazioni di 37 casi di trombosi su oltre 17 milioni di vaccini eseguiti. Come si spiega che da una parte si neghi qualsiasi relazione causa-effetto tra vaccino AstraZeneca e trombosi e dall’altro si chieda ad AstraZeneca di aggiornare il foglietto illustrativo specificando questi rischi? Si spiega con la politica. Dopo le centinaia di milioni di euro investiti dai paesi europei e le decine di milioni di dosi già acquistate dai governi, per non parlare dei 150 miliardi di dollari di ricavi previsti per le industrie farmaceutiche (come riporta il Corriere della Sera), era assolutamente scontato che desse l'approvazione in tre giorni. Nonostante la competizione tra le case farmaceutiche e quella tra stati che utilizzano i vaccini come mezzo politico a tutti conviene dire che il vaccino AstraZeneca è sicuro per non inficiare il dogma del vaccino come soluzione obbligata. Quanto ai cittadini la verità completa non la conosceranno mai e in un modo o nell’altro finiranno per essere quasi tutti vaccinati.