Una ‘scuola’ quella
frequentata da Vassallo che lo portò allo studio dei difensori di quel
Gianbattista Vico che, cozzando contro l’ateismo cartesiano, sostenne e in
parte dimostrò che il “cammino della Storia inizia dalla coscienza che Dio
esiste” e che l’essere crea l’idea e non il contrario, come
asseriscono i nipotini di Hegel. Conseguentemente, sulla scia di Livi, Vassallo
ha ingaggiato una feroce guerra contro i cosiddetti teologi progressisti e
irrealisti (Teihard de Chardin e Karl Rahner). Manco a dirlo,
l’intera opera di Vassallo è stata demonizzata dai sostenitori
della chiesa della liberazione, dai
post-dossettiani democristiani, dagli alfieri del ‘modernismo
scientologico e ateo’, dagli ingenui fan
di papa Bergoglio il Rivoluzionario e, naturalmente, dagli idealisti buonisti
incantati dai pifferai del pregiudizio antimetafisico a tutti i costi.
Quest’ultima schiera brancaleonica, ma supponente e molto potente politicamente
e finanziariamente parlando, nella quale si intravede una mal digerita
comprensione dell’Umanesimo, ha fatto dunque barriera acritica contro uomini
come Vassallo, screditando non soltanto la metafisica, ma anche la logica,
innalzando il pensiero umano sopra l’Essere (operazione funambolica e azzardata
che presume un’assurda collocazione dell’uomo ad artefice dell’Assoluto).
Inerpicandosi lungo le strette e ripide mulattiere che porterebbero ad una
sorta di liberazione e semplificazione della vita umana, i nuovi guru
dell’Umanesimo ateo (cioè i vari Vattimo, Severino, Odifreddi, Flores d’Arcais,
Scalfari) – soliti ad appropriarsi indebitamente di Aristotele ad ogni piè
sospinto - si affannano attraverso rimedi alchimistici e soggettivisti per
creare addirittura un Uomo Nuovo che non abbia bisogno di nulla tranne che di
se stesso. Il tutto non ricordando che la soluzione del dilemma circa la
coniugazione positiva tra aristotelismo e cristianesimo era già stata
brillantemente scoperta da San Tommaso che aveva in questo modo risolto temi
spinosi, quali il rapporto tra Etica e Potere e la ricerca originaria del Senso
Comune, inteso come insieme sempiterno di quelle Verità che costituiscono un
sapere universale pregresso all’idea stessa di uomo. Attraverso Nuovi Orientamenti, Vassallo penetra e
disintegra con la logica aristotelico-cristiana il rottamaio ateo
dell’irrealismo modernista di Sinistra. Ma non si limita a ciò. Egli scudiscia,
nel contempo, gli alfieri della neo Destra filosofica e politica italiana
incapace di difendere pensieri e concetti che stanno alla base del già citato
‘senso comune’ tanto necessario anche alla comprensione del significato filosofico
della Storia. Nel corso di questa operazione, l’Autore penetra nell’intestino
crasso della Destra italiana, sezionandone i suoi tratti metastatici. Poiché –
è inutile negarlo – la sopracitata caleidoscopica e disordinata Destra
‘attuale’ stenta a trasformarsi in agorà di
un pensiero positivo, avendo abdicato, almeno in parte, ai valori della
Tradizione cristiana e della Patristica (fondamento del Progresso post pagano)
in nome di una sorta di pensoso delirio. Un delirio oscillante tra un anelito
di pseudo libertà qualunquista e un conto in banca o, addirittura,
rispolverando deliri eleusini e suggestioni boreali e pagane germaniche. Come
annota l’Autore, ai giorni nostri, in Italia, gli ideali della così chiamata
Destra tradizionale vengono condivisi o meglio intuiti da un vasto popolo di
persone ragionevoli ma smarrite. Esse, infatti, non riescono ad identificarsi
in una classe politica, quella di Centro-Destra, che, oltre a palesare
contraddizioni e incongruenze di programma, non possiede (come d’altra parte il
Centro-Sinistra) nemmeno una linea guida pseudo unitaria o catalizzante, atta a
trasformare le intenzioni in chiari ed utili programmi. Una guida pragmatica,
ma etica, capace di separare ciò che è utile dall’inutile per il popolo,
attraverso l’inganno, a suo personale beneficio (come è noto, la biada
demagogica è il sostentamento dell’animale politico italiano). Ma non è tutto.
Anche nell’area della cosiddetta ‘buona Destra’ (e questo rappresenta il fatto
più grave) imperversa ormai una galassia di gruppuscoli d’assalto che,
rotolandosi nel fango tiepido di letture mal comprese o addirittura fuorvianti
(Guénon, Nietzsche, Evola,
Stirner e, in parte, Heidegger) si pasce di qualche infantile emozione.
Tutta questa tragicomica confusione produce, infine, nel Centro-Destra una
sorta di emulazione dei mali del Centro-Sinistra. E come se non bastasse,
l’abbandono di quest’area da parte degli onesti e la loro quasi
meccanica sostituzione - poiché imposta dalla prassi partitica - da parte di elementi
tribali provenienti dalla marginalità paleo-destrorsa e “reducista”, svilisce
ulteriormente il quadro generale. Soggetti, questi, cerebralmente ipercinetici,
rivisitatori di riti italici romani precristiani e addirittura magici. Si trattasi
di teste rasate contenenti non materia grigia, ma il vuoto pneumatico,
replicanti ideologizzati incapsulati nella terza fila della grafomania murale
(in questo non si discostano dai loro compagni dei centri sociali). Nel suo
piccolo, ma utile libro, Vassallo mette dunque in evidenza che, nonostante il
totale fallimento delle ideologie del Progresso di tradizione marxiana, il
Centro-Destra latita e stenta a ritrovare, attraverso la rilettura di autentici
geni dimenticati come Livi o Fabro, una sua anima cogitante et agendi in grado di sintetizzare
logicamente e armoniosamente Tradizione e Ragione e, lo ripetiamo, Buon Senso,
eliminando ogni cifra di delirio dal proprio vocabolario interiore in nome di
un Progresso autentico.
lunedì 18 gennaio 2021
CONTRO LA FILOSOFIA DEL NULLA di Alberto Rosselli
In un’epoca bislacca,
approssimativa, esasperatamente relativista ed eticamente molto svagata come la
nostra, la rilettura dell’opera del filosofo e storico genovese Piero Vassallo
- esponente di primo piano della Destra cattolica italiana – risulta importante
ed utile in quanto analizza e chiarisce, nel suo insieme, gli errori e le
mistificazioni filosofiche e storiche derivanti dalla ideologizzazione e dal
regresso contenutistico della Cultura italiana. Un fenomeno che, a partire dal
secondo dopo guerra fino ai nostri giorni, ha visto correi sia i ‘pensatori’ di
Sinistra sia buona parte di quelli di Destra (posto che questi termini abbiano
ancora un significato). A questo proposito, prendiamo in analisi – prassi che
non si addice ad un editoriale classico - un piccolissimo libro (43 pagine)
intitolato Nuovi Orientamenti edito
nel 2011 dalla ormai scomparsa cooperativa editoriale fiorentina Nuova Aurora.
Due parole, innanzitutto, sull’Autore. Piero Vassallo è un filosofo, politologo
ed esperto studioso di Storia del Cristianesimo. Egli si è formato alla scuola
di personaggi di chiesa importanti e controcorrente, come il cardinale Giuseppe
Siri e Don Gianni Baget Bozzo. E’ stato discepolo ed esegeta di intellettuali
cattolici antimodernisti come Federico Sciacca, Cornelio Fabro e Antonio Livi,
legittimo eredi della sottovalutata ma nobile tradizione degli oppositori al
Razionalismo: Blaise Pascal, Claude Buffier, Thomas Reid ed Etienne Gilson.